L’Unione Europea sblocca profitti russi per sostenere l’Ucraina
L’Unione europea ha raggiunto un accordo storico sull’utilizzo dei profitti generati dai beni russi immobilizzati a seguito dell’aggressione dell’Ucraina da parte di Mosca, che ammontano a circa 210 miliardi di euro. Gli ambasciatori dei Ventisette hanno stabilito che tra i 2,5 e i 3 miliardi di euro all’anno saranno liberati per finanziare il sostegno militare di Kiev e la ricostruzione del Paese.
Il compromesso prevede che il 90% dei profitti verrà destinato alla European Peace Facility per l’acquisto di armi, mentre il restante 10% sarà trasferito allo Strumento di assistenza finanziaria per Kiev per la ricostruzione. La maggior parte degli asset congelati della Banca centrale russa si trovano in Belgio, e non possono essere toccati secondo le sanzioni in atto.
Il Belgio ha accettato di destinare le entrate fiscali derivanti dai profitti dei beni congelati a strumenti dell’Unione Europea per l’Ucraina a partire dal 2025. Inoltre, gli ambasciatori europei hanno iniziato a discutere un quattordicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, che potrebbe includere il divieto del trasferimento di gas naturale liquefatto russo attraverso l’UE a Paesi terzi.
Questa decisione è stata accolta con favore dai sostenitori dell’Ucraina, che hanno espresso gratitudine all’Unione europea per il suo impegno nel sostenere il Paese contro l’aggressione russa. I fondi sbloccati saranno cruciali per rafforzare le difese ucraine e contribuire alla sua ricostruzione dopo anni di conflitto.
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