Un rapporto dell’organizzazione internazionale “Human Rights Watch” ha messo in luce gravi violazioni dei diritti umani nei confronti dei migranti africani in Tunisia. Secondo il documento, i migranti sono soggetti a pestaggi, torture, arresti arbitrari, detenzioni di massa, espulsioni collettive, aggressioni da parte di bande armate e sfratti forzati. Le violenze sono principalmente dirette ai migranti di pelle scura, basate unicamente sul colore della loro pelle.
Il rapporto ha anche evidenziato come i finanziamenti dell’Unione Europea destinati alla gestione dei flussi migratori versati alla Tunisia siano principalmente utilizzati per l’equipaggiamento delle forze di sicurezza, con solo una piccola parte destinata a progetti di mobilità lavorativa e migrazione legale. Nonostante l’Italia, la Germania, la Spagna e la Francia abbiano fornito supporto finanziario e tecnico per il controllo dei confini tunisini, i risultati ottenuti sono stati insignificanti.
Inoltre, il rapporto ha evidenziato un clima di razzismo diffuso in città come Tunisi, Sfax e Ariana, che è peggiorato ancora di più dopo un discorso xenofobo del presidente tunisino. Violenze, torture e abusi sono stati segnalati anche da richiedenti asilo e rifugiati, che sono stati cacciati dalle loro abitazioni.
Secondo “Human Rights Watch”, la Tunisia non soddisfa i requisiti minimi per essere considerata un Paese terzo sicuro, come proposto dal governo italiano. L’organizzazione ha quindi chiesto alla Commissione Europea e agli Stati membri di sospendere i finanziamenti e i supporti alle forze di sicurezza tunisine fino a quando non saranno garantiti i diritti umani dei migranti subsahariani.
Questo rapporto mette in luce una situazione estremamente preoccupante per i migranti africani in Tunisia, che sono soggetti a violenze e abusi estremi. È fondamentale che le autorità tunisine, insieme all’Unione Europea e agli Stati membri, prendano immediatamente provvedimenti per porre fine a queste gravi violazioni dei diritti umani e garantire la protezione dei migranti vulnerabili.
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