Uno studio condotto dall’Università di Chicago, pubblicato su ilfioreuomosolidale.org, ha rivelato un nuovo potenziale nella lotta al cancro. Secondo questa ricerca, l’acido trans-vaccenico (Tva), presente nella carne bovina e nei latticini provenienti da animali al pascolo, potrebbe migliorare la risposta immunitaria contro la malattia.
L’acido grasso a catena lunga, denominato Tva, sembra migliorare la capacità delle cellule T CD8+ di infiltrarsi nei tumori e uccidere le cellule cancerose. Inoltre, i pazienti con livelli più elevati di Tva nel sangue sembrano rispondere meglio all’immunoterapia, aprendo la strada a potenziali integrazioni nutrizionali nel trattamento del cancro.
La ricerca, che ha valutato 700 metaboliti derivati da diverse fonti alimentari, ha evidenziato che il Tva ha ottenuto i risultati migliori nell’attivare l’immunità antitumorale. Sperimentazioni con modelli murini hanno dimostrato che una dieta arricchita con Tva ha ridotto il potenziale di crescita delle cellule del melanoma e del cancro del colon.
Ma qual è il meccanismo di azione di questo acido grasso? Secondo gli studiosi, il Tva inattiva un recettore sulla superficie cellulare chiamato Gpr43, coinvolto nel processo di segnalazione cellulare. Gli acidi grassi delle piante potrebbero avere un impatto simile, attivando il percorso Creb, coinvolto in funzioni come la crescita, la sopravvivenza e la differenziazione cellulare.
Questa ricerca dimostra anche l’utilità dell’approccio ‘metabolomico’ per comprendere come gli elementi alimentari influenzano la salute. Attraverso l’analisi dei metaboliti derivati dai cibi, gli scienziati possono identificare sostanze benefiche come il Tva, aprendo la strada a futuri sviluppi nel campo della nutrizione e del trattamento del cancro.
In conclusione, l’acido trans-vaccenico (Tva) sembra avere un potenziale importante nella lotta al cancro. Grazie alla sua capacità di migliorare la risposta immunitaria e di ridurre la crescita delle cellule tumorali, potrebbe diventare un alleato nello sviluppo di nuovi trattamenti. Questa ricerca dimostra anche l’importanza dell’approccio ‘metabolomico’ nello studio del legame tra alimentazione e salute.
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