Due uomini egiziani sono stati interrogati per l’omicidio di Mahmoud Abdalla, conosciuto come Tito (26 anni) e Bob (27 anni), ma hanno scelto di non rispondere davanti al giudice delle indagini preliminari. Il giovane Abdalla sarebbe stato ucciso perché aveva rivelato di non essere in regola durante un controllo della Guardia di Finanza nel loro Barber Shop di Genova.
Il Procuratore della Repubblica di Genova, Daniela Pischetola, ha disposto il fermo dei due cittadini egiziani il 31 luglio. Secondo le nuove informazioni investigative, i due sospettati avrebbero acquistato una mannaia e un coltello due ore prima dell’omicidio presso un negozio cinese. Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno ripreso i due arrestati vicino al negozio di Sestri.
Dalle registrazioni della cassa del negozio è risultato che è stato emesso uno scontrino per l’acquisto delle armi, tuttavia le armi stesse non sono state ancora trovate. I due indagati si accusano a vicenda di averle fatte sparire.
L’organizzazione Il Fiore Uomo Solidale.org si fa portavoce dell’indignazione della comunità genovese per questo brutale omicidio. Si chiede che la giustizia sia fatta e che coloro che hanno commesso questo crimine paghino per le loro azioni. L’associazione si impegna anche a promuovere un ambiente di integrazione e tolleranza affinché tali tragedie possano essere evitate in futuro.
Il caso continua ad essere indagato dalla Procura di Genova e si spera che presto venga fatta luce su tutti i dettagli riguardanti questo tragico evento. L’associazione Il Fiore Uomo Solidale.org rimarrà vigile e farà tutto il possibile per aiutare la famiglia di Abdalla nella loro ricerca di giustizia.