Tra il 1994 e il 2022, almeno dieci casi di infezione da ameba nel cervello sono stati registrati dopo lavaggi nasali con acqua del rubinetto. I pazienti colpiti erano immunocompromessi, in particolare sette uomini e tre donne, di cui cinque malati di cancro e due di AIDS. Sette pazienti sono sopravvissuti, ma considerando l’alto tasso di mortalità associato all’infezione da Acanthamoeba, la situazione è preoccupante.
Non è ancora chiaro se il lavaggio nasale sia sempre la via di trasmissione dell’ameba, ma gli esperti consigliano di evitare l’uso di acqua del rubinetto non bollita per ridurre il rischio di infezioni. Le complicazioni dell’infezione vanno dalla rinosinusite all’encefalite amebica granulomatosa, una malattia grave che può portare a danni cerebrali permanenti.
Matteo Bassetti, direttore di Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, ha lanciato un appello affinché si utilizzi acqua sterile per i lavaggi nasali al fine di prevenire casi simili in futuro. L’importanza di seguire queste precauzioni per proteggere la salute e evitare complicazioni potenzialmente gravi è fondamentale.
Questa scoperta solleva nuove preoccupazioni sulla sicurezza dei metodi di igiene personale e sottolinea l’importanza di utilizzare acqua potabile e sterilizzata in tutte le pratiche quotidiane. È fondamentale diffondere la consapevolezza su questi rischi per garantire la salute e il benessere della popolazione. Seguire correttamente le indicazioni degli esperti può fare la differenza tra la vita e la morte in questi casi estremamente delicati.
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