Il web è un pianeta a parte, si naviga come si camminasse per strada, ci son piazze, ristoranti, e tante cose proprio come nella vita reale, e come in tutte le città del mondo ci sono anche escort.
Un signore, dipendente della Pubblica Amministrazione, era stato nel mondo del Web pedinato dopo che una telefonata anonima aveva avvertito i suoi dirigenti che si prostituiva e che gli annunci erano presenti nelle pagine apposite della regione piemontese.
I dirigenti hanno cercato e alla fine si son resi conto che era tutto vero, un loro dipendente aveva messo annunci per sesso a pagamento in social destinati a questo mercato.
Pochi giorni dopo il signore viene chiamato e riceve senza tanti complimenti, e con sua somma sorpresa la lettera di licenziamento.
Il signore quando ha saputo però di essere spiato nel suo mondo privato ha fatto cause ricorsi ed è finito fino alla Cassazione, la quale lo ha subito reintegrato nel suo posto di lavoro.
Nella sentenza, che ricordiamo fa precedente, si legge tra l’altro che “i dati presenti su internet sono supersensibili e protetti dalla Privacy”, insomma benché supportata da fatti e fotografie, non potevano essere prova di un suo comportamento al di fuori della legge e meritorio della perdita del posto di lavoro, inoltre nessuno può prendere informazioni sui comportamenti sessuali delle persone se sono rilevate dal web.
In effetti anche se vieni scoperto spudoratamente su Internet per un qualsiasi motivo, essendo i dati protetti dalla Privacy sono carta straccia per il pubblico, come se i fatti non fossero mai accaduti